Rimedi per ansia e stress: tecniche e strategie
Di rimedi per ansia e stress ce ne sono molti, alcuni farmacologici, altri naturali. Ma se si vuole intervenire in modo strutturale, con cambiamenti e benefici che rimangano costanti nel tempo, occorre lavorare a livello di pensiero, con tecniche e strategie su misura.
Rimedi per ansia e stress: dove nascono i problemi
Prima di capire come alleviare ed estinguere ansia e stress è necessario capire da dove nascono.
Come ci hanno insegnato Albert Ellis (ideatore della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale) e Andrian Wells (ideatore della Terapia Metacognitiva), il problema non è mai generato da un evento esterno, ma dal modo in cui noi reagiamo a quell’evento.
Quali pensieri formuliamo? E che valore diamo a questi pensieri? E quanto tempo dedichiamo a questi pensieri?
Quando accade qualcosa di spiacevole, di stressante, è inevitabile formulare pensieri negativi. E a volte è inevitabile rimuginare per ore o giorni su questi pensieri. Talvolta, se l’evento ci porta a reazioni emotive molto forti, possiamo modificare addirittura i nostri comportamenti.
Pensiamo a chi soffre di disturbo post-traumatico da stress, o a chi soffre di fobie sociali o disturbi ossessivo-compulsivi. Queste persone sono ossessionate dalla paura che hanno dentro e metto in atto atteggiamenti volti a lenire questa paura: rituali scaramantici o un’ipervigilanza per cercare costantemente fonti di potenziali pericoli.
Sembra un film horror, ma tutte queste reazioni possono essere modificate e si può uscire dall’incubo. Certo, erbe e farmaci possono aiutare, ma ciò che fa la differenza è il lavoro sul pensiero con tecniche specifiche. Già, perché il nostro sistema nervoso è plastico e può essere rimodellato, con la pratica.
Rimedi per ansia e stress: il training attentivo
Questa prima tecnica ha lo scopo di educare il cervello a non prestare attenzione al nostro mondo interiore.
Come dicevo prima, chi soffre di ansia ed è sensibile allo stress tende a rimuginare sul problema, a cercare soluzioni o rassicurazioni. Questa attività, però, ci distacca dalla realtà e ci porta verso un mondo interiore fatto di incubi e privo di soluzioni. Quindi, l’esatto contrario di ciò di cui avremmo bisogno.
Questo primo esercizio, come dicevo, ci porta fuori dal tunnel. Ed è già un ottimo inizio.
In cosa consiste? Consiste nell’allenare la nostra attenzione, focalizzandola di volta in volta su stimoli sensoriali differenti. I test effettuati hanno mostrato che gli stimoli che funzionano meglio sono quelli uditivi. L’esercizio, dunque, verrà effettuato con suoni e rumori.
È un esercizio che deve essere svolto con l’aiuto di una persona in grado di eseguirlo bene. Perché? perché ci serve una voce guida per allenare questa attenzione selettiva.
Come funziona, nella pratica?
Ci troviamo in una stanza in cui ho posizionato diverse fonti di rumore. Ti dirò di guardare un punto fisso sul muro e di ascoltare la mia voce. Poi sposterò la tua attenzione su un suono che proviene dalla tua destra, poi su uno alla tua sinistra, poi su suoni fuori dalla stanza, fino a portarti verso uno spostamento rapido dell’attenzione sui vari suoni e, infine, alla piena consapevolezza totale di tutti i suoi contemporaneamente. Il tutto per circa 15 minuti.
Questo esercizio da sé non risolve il problema del rimuginio e dei pensieri negativi, ma ti allena a non prestare loro troppa attenzione, focalizzandoti su altro. Da qui, si passa al punto successivo.
Rimedi per ansia e stress: la rifocalizzazione situazionale dell’attenzione
Ora entriamo nel mondo della rieducazione del pensiero. Sai come dirigere l’attenzione ed è il momento di ristrutturare il tuo pensiero.
In questa fase l’obiettivo è quello di farti esporre a una situazione di stress, che ti genera ansia. Lo scopo non è quello di evitare le sensazioni brutte, anzi, vanno accolte. Però, nel frattempo, si deve lavorare per accedere a informazioni che distruggano quelle credenze negative e quelle sensazioni spiacevoli, per farti affrontare la situazione in modo del tutto diverso.
Qui l’attenzione è di nuovo verso l’esterno. Se la tua paura è che tutti ti guardino per giudicarti, il training sarà focalizzato sull’individuare quegli elementi esterni e oggettivi che smentiscano questa credenza. Adrian Wells, con questo esempio, suggerisce anche di fare in modo che ci debbano guardare per forza (tipo far cadere un oggetto, starnutire e così via). A questo punto vanno analizzati tutti gli elementi reali.
Se la tua paura è quella che qualcuno possa farti del male in qualsiasi momento, l’esercizio consisterà nel focalizzare l’attenzione sugli elementi che invece ti fanno capire che così non è.
Ho usato esempi estremi per darti l’idea di dove si possa arrivare, ma anche nelle ansie di tutti i giorni, di lavoro, di coppia, nello sport, nell’arte si possono attuare queste tecniche in modo molto efficace.
Rimedi per ansia e stress: conclusioni
Abbiamo visto come già queste due tecniche siano in grado di ristrutturare il pensiero e farti uscire dal turbinio di paure, ansie e stress, eliminando anche i rimuginii interni, per tornare in contatto con la realtà, per uscire dal tunnel dell’orrore a rivedere le stelle (direbbe Dante).
E di tecniche ce ne sono molte altre. Quando entriamo in uno stato di ansia pensiamo che nulla e nessuno ci possa salvare. Con queste poche righe spero di averti dimostrato che così non è, che una via di uscita c’è sempre.
Il mental coaching e il mental training possono risultare utilissimi.
Aggiungi il tuo commento