Come gestire la paura e le altre emozioni per stare bene
Oggi voglio parlati del come gestire la paura e le altre emozioni, e del perché tutto ciò giova alla salute.
Come gestire la paura e le altre emozioni: le difese immunitarie
Nel 2015 è stata fatta una scoperta rivoluzionaria, che obbliga a rivedere non solo lo schema del corpo umano, ma anche alcune psicopatologie. È stato scoperto, infatti, che anche nel cervello passano dei vasi linfatici, anche il cervello è interessato dalle azioni del sistema immunitario.
Questa indagine scientifica è la degna prosecuzione delle scoperte che Ader, Cohen e Felten fecero già a partire dal lontano 1974, e poi negli anni successivi.
Gli scienziati, infatti, scoprirono dapprima che il sistema immunitario dispone di una sorta di plasticità, come il sistema nervoso. Ciò vuol dire che se gli si insegna a comportarsi in un certo modo, così imparerà a comportarsi. Poi scoprirono che il funzionamento del sistema immunitario è fortemente influenzato da quello del sistema nervoso.
Cosa vuol dire, tutta questa sbrodolata di ricerche scientifiche?
Vuol dire che noi siamo degli organismi, ovvero dei sistemi composti da tanti diversi sistemi che lavorano insieme e si influenzano a vicenda. Sarebbe ora che questo venisse compreso da quei medici e da quegli psicologi che continuano a pensare in modo “settoriale”, come se il nostro corpo fosse composto da unità a chiusura stagna, isolate tra loro. Serve una visione d’insieme sistemica, olistica per mantenere uno stato di salute ottimale, prevenire e curare le patologie.
Pensa che ci sono patologie chiamate “malattie organiche a espressione psichiatrica“. Si tratta di malattie che sembrano disturbi mentali, ma sono causate da carenze vitaminiche, disturbi dell’intestino e altro. Ma questo è un discorso che affronterò a parte.
Per quanto riguarda questo articolo, vuol dire che le nostre reazioni emotive influiscono sul sistema immunitario, quello che ci aiuta a combattere le malattie, che ci protegge dalle infezioni e che elimina le scorie dal nostro corpo.
Come gestire la paura e le altre emozioni: funzionali e disfunzionali
Dunque, se continuiamo ad alimentare in noi rabbia, paura, ansia, depressione, sconforto, invidia e altre emozioni disfunzionali, senza gestirle, è chiaro che questa attivazione “nociva” del sistema nervoso interesserà anche il funzionamento del sistema immunitario, indebolendolo.
Saremo, quindi, più esposti a rischi di infezioni, invecchiamento precoce e malattie varie.
Se tutto ciò avviene in maniera sporadica, può starci. Ma se diventa cronico, andremo a cronicizzare anche un indebolimento del sistema immunitario che, grazie alla sua plasticità, imparerà a comportarsi in quel modo. E saremo fregati.
Ecco perché è importante imparare a gestire le emozioni e a trasformare quelle cosiddette “disfunzionali” e “nocive” in funzionali (amore, dolcezza, empatia, calma interiore…).
Ma non è tutto.
Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato come una vita emotiva disfunzionale possa portare a problematiche molto serie che interessano tutto l’organismo:
- infarti
- ulcere
- asma
- insonnia
- psoriasi
- blocchi muscolari
- coliti
In merito, ti consiglio un’interessante lettura sugli effetti della rabbia e sulla sua gestione: “Anger & forgiveness“, dello psichiatra americano Conrad Baars.
Come gestire la paura e le altre emozioni: riprogrammarci
Gestire le emozioni, l’ho detto mille volte, non è compito semplice, soprattutto se dobbiamo riprogrammare un sistema nervoso al quale da molto tempo abbiamo insegnato ad agire con rabbia, ansia, depressione, o altro.
Per imparare a farlo, dobbiamo partire da un presupposto molto semplice, ma fondamentale.
Albert Ellis, fondatore della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) ci ha insegnato che, molto spesso, non è mai un evento a generare direttamente una reazione emotiva e comportamentale, ma sono i pensieri che formuliamo su quell’evento, a generarla.
Se un amico passa per strada e non mi saluta, io ho 2 possibilità:
- mi arrabbio e gli tolgo per sempre il saluto, o cose del genere
- rifletto sul fatto che forse era sovrappensiero e ci passo su
Si tratta dello stesso evento, ma le reazioni sono diverse. Come mai?
Perché nel primo caso i pensieri che ho formulato, relativamente a quell’evento, sono stati qualcosa come: “non mi ha salutato perché vuole evitarmi di proposito, non posso sopportare una cosa del genere”. Nel secondo caso, invece, qualcosa come: “non mi ha salutato perché forse era sovrappensiero, un po’ mi ha dato fastidio, la cosa, ma non è la fine del mondo.”
Questo vale anche per le nostre sensazioni sensoriali. I nostri 5 sensi ci inviano continuamente informazioni (anzi, i sensi sono di più, anche se la scienza spesso li riduce a 5: c’è l’enterocezione, la propriocezione… Chiusa parentesi). Dicevo, i nostri sensi ci inviano costantemente informazioni. Chiediamoci: “come sto valutando queste informazioni e cosa, queste valutazioni, generano in me?”.
Ecco, qui sta il segreto per gestire le emozioni. Nel mio coaching, grazie agli studi di approfondimento della REBT e della terapia metacognitiva, lavoro spessissimo su questi aspetti, che sono quasi sempre alla base dei problemi che presentano i miei clienti, sia sportivi che non. Le emozioni vanno ascoltate, accolte e riformulate in modo funzionale, per utilizzarle a nostro vantaggio.
Come gestire la paura e le altre emozioni: i nostri pensieri
La notizia bella è che noi siamo gli unici veri padroni dei nostri pensieri. Quindi possiamo decidere liberamente se formularne di “nocivi” e disfunzionali, che mettano in pericolo la nostra salute, o di funzionali che ci permettano di vivere bene, sereni e felici.
Tieni conto che quelle riportate su non sono che alcune delle tante implicazioni che le nostre reazioni emotive hanno sulla naturale omeostasi (il mantenimento dell’equilibrio di salute generale).
L’epigenetica, inoltre, ci insegna che le nostre abitudini di vita sono in grado di modificare la nostra attivazione genetica, al di là delle programmazioni di cui disponiamo alla nascita, nel DNA. Modifiche che poi vengono tramandate anche ai figli e ai nipoti (ecco la ricerca scientifica che ne parla).
Insomma, credo di averti detto abbastanza, sull’importanza di una corretta gestione delle emozioni.
Ora tocca a te!
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