Feedback nella comunicazione: come darne di costruttivi
Sapere come dare feedback nella comunicazione che siano costruttivi è certamente una delle qualità principali dei veri leader, ma serve anche a chiunque lavori in gruppo e a chiunque voglia mantenere rapporti sociali di alta qualità.
Scopriamo insieme le tecniche migliori.
Feedback nella comunicazione: prima di tutto le definizioni
Molti pensano ai feedback come a una risposta qualsiasi, ma non lo sono.
Feedback, in italiano, vuol dire “risposta”, è vero, ma questo termine anglosassone viene ormai utilizzato in gran parte del mondo per identificare risposte particolari, che hanno il delicato ruolo di creare valore.
È soprattutto questo che distingue i feedback dalle critiche pure. La critica è fine a sé stessa, è il frutto di opinioni personali che ignorano i fatti. E spesso è distruttiva.
I feedback, invece, sono costruttivi, si basano sui fatti e solo dopo la loro analisi forniscono un valore alla discussione e al tema oggetto di discussione.
Ma questo non vuol dire fornire solo risposte belle. I feedback devono essere sinceri, anche se qualcosa non va, altrimenti non sono più costruttivi.
I feedback, inoltre, servono per comprendere meglio le intenzioni dell’altro.
Alle volte non è facile interpretare il pensiero altrui. Avrà capito cosa intendevo dire? Avrò capito bene cosa volevano dirmi? In questo caso, porre domande come feedback ci permette di avere risposte in grado di fornire valore alla discussione.
Ma andiamo per passi.
Feedback nella comunicazione: il momento giusto
Ma quando vanno forniti, i feedback? Di seguito riporto le migliori occasioni.
Quando sono richiesti. Sembra banale, ma non lo è. Alcune persone si sentono in dovere di commentare tutto, ma quei loro feedback spesso non danno valore. Inoltre, in alcuni casi i feedback potrebbero essere non voluti e non accetti.
Se i feedback vengono richiesti, invece, si ha la certezza che verranno accolti e che, probabilmente, se ne farà tesoro.
All’inizio di un nuovo lavoro di gruppo. Un allenatore potrebbe fornire feedback ai suoi atleti durante i primi allenamenti insieme, o quando si iniziano allenamenti diversi da quelli fatti in precedenza. Questo permette di intervenire per tempo su eventuali errori e scongiurarli in futuro.
Lo stesso vale nelle organizzazioni aziendali e in famiglia, con i figli piccoli o che entrano nell’adolescenza, per esempio.
Nei momenti di analisi. Nello sport o in azienda, spesso ci si ferma per fare un punto della situazione. Ecco, in questi casi i feedback sono preziosissimi. Se ci sono cose che non vanno, questo è il momento giusto per parlarne in modo costruttivo.
E se questi incontri non sono previsti… sarebbe ora di iniziare.
Quando nascono effetti indesiderati. Un nuovo allenamento è stato avviato, ma il team ha perso le ultime partite. Una nuova campagna è stata lanciata, ma l’azienda sta perdendo terreno in Borsa.
Può accadere che le cose non vadano come previsto.
In questi casi, soffermarsi su feedback costruttivi è di fondamentale importanza, per evitare ulteriori danni, o per riparare a quelli già subìti.
Feedback nella comunicazione: le caratteristiche fondamentali
Ora la domanda è chiaramente: che caratteristiche hanno, questi feedback costruttivi?
Per prima cosa, un feedback costruttivo deve essere formativo e non semplicemente riassuntivo.
Questo vuol dire che il feedback che dài deve portare il tuo interlocutore a migliorare, a crescere, ad andare verso il futuro. Non si tratta di critiche o giudizi e l’attenzione non è verso il passato.
Il feedback, inoltre, dovrebbe sempre iniziare con gli aspetti positivi del lavoro. Mai puntare il dito o accusare. È necessario essere onesti, ma guardare sempre al positivo, al come poter aiutare l’altra persona a fare di meglio, a imparare dagli errori.
Una volta fornito il tuo feedback, controlla la reazione dell’altra persona. Che emozioni hai generato? Cosa sta dicendo o facendo? Ti ha capito bene? Riformula, se il feedback è stato male interpretato. Se hai sbagliato, chiedi scusa in tutta onestà e riformula.
Infine, se serve ed è richiesto, fornisci il tuo supporto.
Feedback nella comunicazione: tecniche e metodi
Fatta questa analisi preliminare, veniamo ora al cuore dell’articolo: come si forniscono feedback costruttivi?
Vediamo lo insieme.
Faccia a faccia. Qui stiamo parlando di un feedback individuale. Due persone parlano e ci si fornisce feedback costruttivi a vicenda, o in un solo verso. “Hai fatto davvero una cretinata.” non è un feedback costruttivo. “Sei stata un’ora lontana dal cellulare senza avvertire tua mamma. La prossima volta dille dove sei, così non va in ansia.” Questo è costruttivo.
Feedback intra-group. In questo tipo di feedback, i membri di un gruppo si inviano feedback a vicenda, per migliorare o risolvere problemi comuni al gruppo. Può essere una squadra, un team sportivo, un gruppo di lavoro, una famiglia.
Feedback tra gruppi. In questo caso, invece, a scambiarsi feedback sono i membri di gruppi diversi che collaborano tra loro. Pensiamo ai servizi di un’azienda, o al team di titolari e di sostituti di una squadra e così via.
Feedback consultativo. Qui un gruppo o un individuo richiede esplicitamente dei feedback in stile consulenza. Di solito si contattano esperti del settore, o ci si affida a mental trainer specializzati.
Feedback a 360 gradi. Questo è forse il miglior tipo di feedback in assoluto. In questo caso, I feedback vengono forniti (spesso in maniera anonima) da una serie di persone di diverso grado e competenza, attraverso una specie di questionario. Un atleta, quindi, potrebbe chiedere una scheda di feedback da dirigenti, allenatore, compagni di squadra e qualche tifoso. Un manager potrebbe chiederlo ai suoi collaboratori, ad altri manager e al Consiglio di Amministrazione.
Feedback nella comunicazione: i vari tipi
Ora che sai cosa sono i feedback e come fornirli, vediamo alcuni tipi di feedback. I più utilizzati.
Correzione esplicita. In questo caso si corregge l’errore, dicendo chiaramente “Per sportività, è sempre bene stringere la mano all’avversario, a fine partita. Le prossime volte ricordalo, così i rapporti saranno di sicuro migliori.”
Riformulazione. Con la riformulazione non si corregge esplicitamente, indicando l’errore, ma lo si fa riformulandolo. Se tuo figlio dice “ho andato a mare” gli dirai “sono andato al mare, è corretto dire.”
Richiesta di chiarimenti. “Chiedo scusa, non ho capito.” Sono queste le frasi tipiche di questo feedback. Può accadere che qualcosa ci sfugga, meglio chiedere chiarimenti che andare per la propria strada, con un’idea che magari è totalmente errata.
Fornire indizi metalinguistici. Anche in questo caso non viene fornita la soluzione all’errore, ma si pongono domande o si fanno commenti per permettere la correzione direttamente all’altra persona. “Quello è il colpo più corretto, per dare effetto alla palla?”.
Elicitazione. Come dice il nome stesso lo scopo di questo feedback è di sollecitare la risposta, di tirar fuori la correzione da sé. “Qual è il modo migliore per dare effetto alla palla?”. Oppure: “Prova di nuovo, fai un tiro con effetto”.
Ripetizione. In quest’ultimo caso si ripete l’errore con un accento tale da far capire che è stato commesso e da portare lì l’attenzione. Tuo figlio dice: “Ho andato al mare”. E tu: “Ho andato al mare?”.
Feedback nella comunicazione: conclusioni
Ok, ora dovrebbe essere tutto chiaro sul come fornire feedback di qualità, costruttivi.
Molti esempi hanno riguardato errori, perché di solito si interviene in quei casi, ma come avrai capito i feedback possono essere forniti anche in assenza di errori.
L’importante è che siano sempre orientati al miglioramento. Una tecnica, quella dei feedback costruttivi, che noi mental coach utilizziamo sempre, in ogni sessione. Proprio per la sua efficacia e potenza.
Aggiungi il tuo commento